Il Trentino, 07 luglio 2020 (pag. 26)
«L’interrogazione sul Museo della Città, solo nel suo epilogo illustra la vera questione: quanti soldi si ricavano con gli ingressi. Questa risposta si può dare subito: zero. Poiché l’ingresso è gratuito»: lo scrive l’assessore Maurizio Tomazzoni in merito all’intervento del consigliere Daniele Lanaro. «L’interrogazione è legata ad una concezione dei musei e del turismo che di fatto cozza contro quanto da molti anni non solo l’amministrazione comunale sta predicando ed attuando, ma anche moltissime realtà comunali e museali in giro per il mondo. Il successo di un museo non si decreta a suon di incassi e numero di accessi. Anche perché neppure gli Uffizi od il Louvre si mantengono con gli incassi.
Gli scopi di un museo sono plurimi e fortunatamente più nobili: didattico, ricognitivo, turistico, scientifico. Nella fattispecie il Museo della Città è nato come luogo di conoscenza e divulgazione del territorio lagarino… ed offre la vetrina delle variegate attività della storica istituzione del Museo Civico a servizio della qualità della conoscenza della realtà in cui viviamo. Per questo l’ingresso è gratuito, poiché l’indotto si misura con altri parametri. Uno di questi è riferito alla conoscenza di noi cittadini del nostro territorio e della cultura dello stesso. Un altro si misurerà anche con le attività economiche che potranno insediarsi attorno al nucleo attivo formato dal Museo della Guerra, Casa Depero, Museo della Città ed i quartieri storici attorno a questi. Così come il Mart- conclude Tomazzoni – a dispetto di molte critiche relative al numero di biglietti paganti ha generato ben otto tra bar e ristoranti su corso Bettini, altrettanto saprà fare una visione di città turistica che offre opportunità ai visitatori e non elenchi di prezzi dei biglietti di ingresso».
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