Binari interrati, sopra una strada

Binari interrati, sopra una strada

Il Trentino. 11 luglio 2020

Il sindaco Valduga: «Non ne sapevamo nulla. Meglio i progetti concreti che queste sparate»

Il sindaco di Rovereto, Franceco Valduga, è basito, tanto per usare un eufemismo. «Questa cosa me la sta dicendo lei per la prima volta. Dalla Provincia non mi è arrivato nessun messaggio di questo tipo. Anzi, giusto ieri mi è arrivata una lettera a firma Maurizio Fugatti che sulla ferrovia e sulla stazione mi conferma gli accordi che avevamo sottoscritto nel nostro protocollo. Non c’è una riga che accenni all’idea dell’interramento».«Bella idea? Non lo so, non l’ho vista. Non posso fare altro che prendere atto, ma due cose mi sento di dirle. La prima riguarda il metodo, cosa che questa giunta provinciale non sa nemmeno cosa sia. Di queste cose, e di altre, se ne deve parlare con i territori prima di tutto: non si può uscire con sparate di questa portata senza che i territori direttamente interessati non ne sappiano nulla. Anche perchè noi con la Provincia stiamo lavorando in una certa direzione e non possiamo poi scoprire per caso dai giornalisti che la stessa Provincia sta facendo altri piani. Seconda cosa: benissimo i ragionamenti lungimiranti e futuristici, ci stanno. Ma Fugatti deve sapere che l’interramento dei binari, come della statale, non sono ragionamenti nuovi. Li abbiamo già fatti e abbiamo scoperto che oltre ad esserci dei problemi di finanziamento ci sono anche problemi tecnici. Uno a caso: i binari devono mantenere una pendenza costante che non si può rispettare in un tratto breve come quello dalla Fucine al Quercia. Questo i tecnici delle ferrovie ce lo hanno già detto. Ma non vorrei che come al solito in attesa di fare i progetti faraonici ci si dimentichi di quei progetti che abbiamo già individuato, in parte iniziato, che sono concreti, costano in proporzione quasi niente e risolvono i problemi immediati e urgenti. Stiamo aspettando il sottopasso della stazione: facciamo quello, concreto, sicuro, fattibile». E poi c’è la grana dei tempi. «Sfido chiunque a fare un’opera del genere in otto o dieci anni – commenta l’assessore urbanista Tomazzoni – Per opere del genere non bastano nemmeno per fare gli espropri, figuriamoci per interrare una ferrovia» 

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