Il Trentino, 10 luglio 2020, Patrizia Belli
Il coronavirus ci ha tolto una cosa importante: l’incontro. Ed è proprio dall’incontro che sta ripartendo la città di Rovereto.
Nel centro storico, nelle piazze, lungo i marciapiedi è un fiorire di plateatici (termine che ha origini medievali, l’antico permesso di esporre merci o banchi in piazza). È una delle conseguenza dettate dalla pandemia: caffè, ristoranti, negozi escono sulla strada e si appropriano dei marciapiedi, delle piazzette, degli angoli pedonali della città: da via Dante a via Tartarotti, da corso Rosmini a piazza del Nettuno, da piazza del Grano a via Rialto… Spazi a piante fiori, arredi e ornamenti che danno in tocco in più all’ambiente.
Il Comune di Rovereto ha aderito al “Decreto rilancio” del governo che ha cancellato la tassa di occupazione suolo pubblico e, quindi, bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie…. possono chiedere nuovi spazi per il servizio all’aperto, così da poter rispettare più agevolmente le prescrizioni relative al distanziamento interpersonale. E questo è quello che hanno fatto decine di titolari di locali commerciali e pubblici. Basta un fazzoletto libero perché spunti un tavolino, perché si trovi un angolo da abbellire con i fiori. I tavolini, che si stanno moltiplicando, cambiano il volto del la città. Ovunque, in un allegro mosaico di stili, materiali, composizioni e i dettagli contano nella scelta di fermarsi; piace l’angolo ricco di fiori, piace il tavolino snello simile ai bistrot francesi, piace la seduta dinnanzi a un palazzo storico o una fontana d’epoca… E per gli esercenti il plateatico diventa una panacea per ripensare i loro locali e far fronte alla crisi economica, per stimolare l’incontro, il passeggio e per rendere la città più bella per i roveretani ed i turisti.