Trentino, 02 luglio 2020. Testo completo dell’articolo. Rovereto.
«Ci sono comportamenti che sono semplicemente sbagliati e irregolari: chi va in bicicletta su un marciapiede, in via Dante come su Corso Rosmini, non rispetta una regola che non può ignorare. Ma dobbiamo anche prendere atto che se ancora ci sono cittadini che faticano ad usare la nuova via Dante nel modo giusto, forse qualcosa nella comunicazione dobbiamo migliorarlo. Vale per i ciclisti che a quanto pare non capiscono di dover usare la stessa carreggiata delle auto sia in direzione sud che in direzione nord, ma vale anche per le auto che non tengono la destra come dovrebbero rispettando quel corridoio contromano riservato alle biciclette. Quindi dobbiamo trovare un modo per rendere tutto più immediatamente e inequivocabilmente comprensibile». Francesco Valduga sui problemi di convivenza tra bici e pedoni e auto sta lavorando da tempo. E concettualmente resta convinto che quella che Lanaro chiama “assenza di regole certe” sia in realtà una scelta precisa: adottare modalità diverse in strade e vie che hanno diverse caratteristiche.
Le strade non sono tutte uguali.
Ci sono strade altamente trafficate dove il dominio dei mezzi a motore è inevitabile: penso alle vie di accesso alla città e di attraversamento. Poi ci sono situazioni intermedie, come viale Trento, via Benacense o via Campagnole, dove la convivenza è possibile ma con protezioni fisiche evidenti. Ma ci sono anche vie della convivenza può essere possibile sulla stessa carreggiata: per le loro caratteristiche e per l’arredo urbano, sopportano un traffico automobilistico a velocità molto ridotta. Possiamo pensare a via Paganini, Santa Maria, la stessa via Dante. Infine ci sono situazioni che quasi necessariamente vanno riservate ai soli pedoni: l’esempio potrebbe essere l’asse via Mazzini-via Garibaldi.
Centro storico ai pedoni.
In queste zone non credo ci sia alternativa all’obbligo per i ciclisti di condurre la bicicletta a mano. Tra l’altro con i cambiamenti della città dettati dalla pandemia, e quindi con l’aumento dei plateatici per bar e negozi e con l’aumento di pedoni conseguente, queste zone in cui anche i ciclisti non potranno circolare liberamente sono destinate ad aumentare. La bicicletta è un mezzo di trasporto importante, sul quale crediamo molto. La rete di ciclabili dovrà essere il più possibile completata. Ma se vogliamo più pedoni in sicurezza nelle vie e nelle piazze, anche le biciclette dovranno restarne fuori.
Il piano di rilancio della città.
Sono tutti temi e argomenti che sono allo studio in questi mesi e che finiranno nel piano di rilancio della città in fase di elaborazione. Con una accelerazione dovuta al Covid, ma in gran parte già sollevati nei ragionamenti per la rigenerazione urbana. Una forte gerarchizzazione della città, sempre meno auto e sempre più pedoni procedendo dalla periferia verso il centro. Col centro storico del tutto pedonalizzato.
Luca Marsilli
Trentino, 02 luglio 2020